venerdì 18 marzo 2022

2022


È incredibile che sia passato tanto tempo da quando mi sono affacciata l'ultima volta a questo blog, piena di buoni propositi. Non ho mantenuto le promesse. Per questo motivo, per ricuperare il tempo perduto, vorrei ricominciare da questo momento per aggiornarvi sulla mia situazione.

Dopo quasi due anni di tribolazioni a causa di problemi di salute, adesso sto cercando di scalare di nuovo il mondo ed esserne partecipe. Continuano le mie passioni, che naturalmente vengono dopo la mia famiglia, e che si sono confermate durante e dopo la pandemia: scrivere, fotografare, leggere.

Qualche mese fa ho pubblicato un nuovo romanzo che ha come titolo "LA CASA GIALLA". Mi piacerebbe che qualcuno di voi lo leggesse perché è un libro che racconta la storia di una donna che nella sua vita inciampa in problemi che possono riguardare ciascuno di noi: li esamina, li combatte e forse trova una sua soluzione.

Potrete acquistarlo presso Amazon, IBS, Feltrinelli e vari altri siti. Esiste anche l'edizione sotto forma di ebook.

Per saperne di più, ecco le coordinate per farlo:

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/542229/la-casa-gialla-2/






sabato 16 maggio 2020

LA PRIMAVERA DEL 2020







E' già maggio...La primavera è esplosa e ci ha riempito gli occhi di colori e profumi. Ma è una primavera diversa da tutte le altre primavere della nostra vita, la peggiore, infida, triste nella sua bellezza. Siamo stati invasi da un virus subdolo, che è entrato nelle nostre vite in modo inatteso e ci ha lasciato impotenti e spaventati.
Ci si commuove ancora davanti allo splendore di una rosa o al prepotente profumo dei gelsomini, ma ci sembra di essere spettatori che osservano una scena che si svolge sul palcoscenico. Ci manca la libertà, ci mancano i nostri cari, ci mancano gli amici, ci mancano anche tutte le cose senza senso che si fanno normalmente, quando la vita è leggera e i pericoli sembrano lontani.
Il mese di marzo è stato il periodo più crudele, forse, quello nel quale abbiamo scoperto quante bare potessero essere riempite in un solo giorno e quante lacrime si potessero versare tutte insieme, come un lungo fiume che non trova la sua foce. Ora camminiamo incontro ad un futuro incerto con qualche speranza in più e qualche sogno in meno.



MARZO, TI DICO ADDIO

Marzo, ti dico addio.
Piango la tua falsa primavera   
il tuo sole che nessuno guarda 
i tuoi cieli freddi di stelle
le tue piazze disumane 
le lacrime ribelli della terra
le sfilate dei carri
i tuoi morti senza cimitero.

Marzo ti dico addio
marzo senza carezze
marzo di croci
marzo di dolore.



giovedì 1 novembre 2018

La Provenza

PROVENZA

In luglio ho visitato la Provenza e ne sono rimasta incantata. Per questo ho voluto riunire le fotografie che ho fatto in quell'occasione e trasformarle in filmato. Spesso dopo un viaggio io cerco di riviverlo collocando un'immagine dietro l'altra, come se di nuovo stessi percorrendo il medesimo cammino.
Realizzare questo tipo di progetto mi piace molto.
La prima operazione, che forse è la più lunga, è quella di scegliere le fotografie più appropriate e sistemarle con un programma di ritocco fotografico, cercando di trasferire in ognuna il mio punto di vista, il colpo d'occhio col quale l' ho scattata, il colore che ci ho visto, la situazione o il particolare che più mi hanno colpito. Ogni foto deve rappresentare qualcosa che mi ha fatto emozionare. La selezione non è semplice, perché tutti coloro che fanno fotografie tendono ad affezionarsi alle proprie opere e a non avere la forza di eliminarne qualcuna. Io sono una di queste. Scartare è privarsi di qualcosa che ha occupato la nostra attenzione e il nostro tempo. Ma è indispensabile farlo.
La seconda operazione è quella della distribuzione sulla timeline di un programma per Video secondo un ordine che ho stabilito, aggiungendo transizioni, titoli ed effetti.
E poi...poi si arriva alla parte più interessante, che è la ricerca della musica adatta. Questa terza operazione alle volte per me è la più lunga, perché so che è la musica a determinare l'emozione nelle persone che guarderanno il video. E' attraverso la scelta della colonna sonora che io posso segnare il ritmo del cuore, so che il collegamento tra la vista e l'udito saranno la marcia in più per apprezzare e comprendere quello che volevo comunicare. A questo punto devo cercare e cercare e cercare nell'archivio dei miei ricordi musicali o nella libreria che possiedo o nel web, utilizzando criteri emozionali o logistici. E' la parte più affascinante di questo mio piccolo lavoro.
Alla fine ci sono naturalmente i soliti salvataggi, trasferimenti, masterizzazioni, ecc... Riguardando il filmato dall'inizio alla fine, trovo errori, imperfezioni, ingenuità. Ma sono felice di sentire dentro di me la magia di aver ricostruito nel cuore e negli occhi la magia dell'esperienza vissuta.

  Ecco il mio video sulla Provenza:

 https://youtu.be/AxHPTI52QHU

venerdì 5 ottobre 2018

OTTOBRE 2018

Un amico oggi mi ha ricordato che io ho un blog. Lo avevo quasi dimenticato, ma ora ho deciso che voglio rimetterci mano, perché il poter condividere con altri le mie emozioni è uno stimolo ad agire, a mettermi in gioco. Spesso la malinconia o anche la pigrizia mi inducono a chiudermi in me stessa e a lasciar trascorrere la vita, come se l'acqua l'avesse risciacquata dei suoi umori e l'avesse sbiadita senza rimedio.
Per accostarmi di nuovo a chi vorrà leggermi, la cosa più facile per me è pubblicare una poesia o mostrarvi una fotografia. Queste sono le attività che mi sono più consone e che attraversano le mie giornate.
E' ottobre: il sole resiste, pallido ma vigoroso. C'è ancora qualche rosa sui terrazzi, c'è ancora qualche  fiore che non vuole spegnere i suoi colori.



UNA ROSA STASERA


Vorrei dirti che una rosa stasera
è nata tra le foglie disfatte di ottobre,
rossa come vene mature e azzurra    
come la pelle degli angeli, 
rosa come la tenerezza perduta 
bianca come la sete dei poveri e
gialla come un desiderio. 

Una rosa può avere tutti i colori del dolore
mentre la guardo dischiudersi 
davanti alla tua sedia vuota,
eretta come un pugnale
e leggera come un valzer,
in attesa della notte che copre le cose
coi suoi violini d’aria.

Fioriscono rose in autunno 
con uccelli di pioggia ed abiti di fango,
si spalmano su una nebbia sorda
come un fiume gonfiato da altre mani.
Sola, attendo il rumore del buio 
e mi domando
dove finisca la morte.


                                                                       
                                          (Ottobre 2011)


La poesia appartiene alla raccolta "Quarto tempo", che ha vinto il primo premio al Concorso Nazionale "Il litorale"

domenica 27 agosto 2017

AMICI DELLA POESIA



Ci sono tante cose che si possono condividere, perché la condivisione è un'arma pacifica, che permette alle persone di unire le proprie emozioni a quelle degli altri, di trovare un punto di contatto, di stabilire un rapporto. Spesso le relazioni sono superficiali: la condivisione consente di arricchirle, di dare e ricevere, in uno scambio che arricchisce e diventa prolifico. Nulla impedisce ad ognuno di avere un proprio sentire e di tenerlo segreto, ma inevitabilmente il conoscere l'altro è un aiuto alla crescita personale.
Io amo la poesia e non ne faccio mistero. Mi piace scrivere e leggere le poesie degli altri. Mi piace pensare che qualcuno provi qualche emozione nel leggermi e ritrovi qualcosa di sé in quello che scrivo.
Per questo, riandando indietro nel tempo, a quando ero molto giovane e la vita era una scala in salita, ho ritrovato alcune poesie che parlano del mio giardino, della mia terra, dei miei affetti. Questi versi fanno parte della mia prima raccolta pubblicata e premiata:"IL LUOGO E IL TEMPO".




F U   V E R S O   S E R A

Fu verso sera
Le nostre mani chiuse
alle grate dei cancelli

Fu quando il cielo brucia
porpora ai rami

Non ci furon parole
ma un galoppo folle
di cavalli nel sangue

Fu come l'odorosa verbena

alla finestra


IL DOLORE

E’ già trascorso il tempo
e tu ancora ti aggrappi
ai residui d’aria
alle voci che sfiorano
la tua assenza.
Ti passa accanto la memoria
in un filo di parole.
Quanto dolore nel gesto
che ripeti incessante
ruvido e dolce sul lenzuolo
a scacciare i fantasmi
o forse a rincorrere inganni.

La stanza è bianca
e mia sorella ha messo
quattro vasi di fiori rossi
al davanzale.
 

S T A S E R A

Ti dirò il bene
con tenere mani
nel giorno che si fa viola
cinta dei fiori
che tu solo conosci

Sarà la pace
che cercavo
in attesa dell'alba