martedì 15 marzo 2016

IL TEMPO




Da parecchio non scrivo sul mio blog
Lo farò con una poesia, che ha appena preso il premio speciale della Giuria al Concorso "Il litorale". Il titolo è, appunto, IL TEMPO.



IL TEMPO


Quando hai bussato alla mia vita
avevo occhi e mani come ali vagabonde
Non bastava il fieno dell'estate
o lo scorrere audace  del torrente,
servivano altri canti e archi di luce
nelle notti colme di papaveri
Poi entrarono le comete ed esplosero
nei giardini ricamati d'agosto

Fu facile crescere costruire creare,
come dèi dalle molteplici braccia.
Viaggiavo il tempo come un fiume
che non abbia mare, ma un fluire
infinito in conche d'oro senza sbarre
in un tramontare di albe senza sangue
Cantavo l'eternità del tempo
e i mondi infiniti ove sostare

Ora sono una cicala stanca.
Il tempo non è una fionda che ci scaglia
o un gomitolo che si riavvolge e ci contiene,
forse è un incessante moto che ci spinge
e respinge come una spirale che mulina 
o forse ancora è solo un muovere breve
verso un inevitabile nulla,

il nulla assurdo del non tempo