C’è un rumore di foglie, di acqua che cade, e uno sfrigolio
d’aria che si deposita sui vetri.
Non c’è un bisbiglio, non un accenno di presenza. E’ notte e
penso alle notti degli altri. Alle notti di chi non ha una notte per riposare.
Penso a certi cieli lontani dove si consumano i sogni di chi non ha più sogni.
Tace l’ultima traccia di un giorno uguale a molti altri giorni, in attesa che
la luna, se c’è la luna, cali e si sciolga nell’alba.
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