domenica 30 ottobre 2011

Ricordando Parma (da "Le trasgressioni di Miranda")


L A   M I A   C I T T A '
La mia città sta agganciata alle ultime colline. Innalza la sua geometria fantasiosa oltre i campi di papaveri e di grano, là dove il torrente si dilata nella piana.
Si muove di molti ori tra guglie e sfere. Non conosce l'opaco. Non è mai docile e quieta, neppure nei colori.
Quando le nebbie si mischiano ai suoi bagliori, ti seduce più da vicino, nel silenzio dei chiostri, tra gli spessi muri dei borghi. Ha luoghi mistici e densi, dove far scivolare i pensieri.
Sopra le sue piazze si raccolgono in volo le macchie chiare dei colombi. L'aria rotola nei vicoli portando in giro storie di duchi e di passioni.
Il fiume la divide come un melograno. Oltre i ponti le case si addossano in file scompigliate. Portano ancora i segni degli antichi giorni guerrieri.
La mia città sa vivere ardendo. Accende le promesse di là dagli argini del fiume. Ti parla coi canti delle genti. Ti corrompe coi suoi odori contadini. E' audace, intrigante e fiera.
Quando l'hai conosciuta, non puoi più scrollartela di dosso.
Talvolta ancora la sogno, chiara sotto la luna di luglio, fragrante come i giardini della mia infanzia.





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